mercoledì 12 marzo 2014

“La camera chiara” di Roland Barthes

Ho finito di leggere un libro molto interessante:

“La camera chiara” di Roland Barthes (1980).




Lo scrittore analizza la fotografia o per meglio dire l’arte della fotografia.
Tramite alcuni scatti di artisti famosi (Richard Avedon, Robert Mapplethorpe, Nadar e Niépce) esamina la fotografia in ogni sua parte.

Roland Barthes individua tre elementi fondamentali dell'arte fotografica:
L'operator ovvero l'operatore, colui che fa la foto.
Lo spectator ossia il fruitore, lo spettatore.
Lo spectrum vale a dire il soggetto immortalato.

L'autore distingue inoltre due modi che ha lo spectator di utilizzare una fotografia:
Lo studium è l'aspetto razionale e si manifesta quando il fruitore si pone delle domande sulle informazioni che la foto gli fornisce (costumi, usi, aspetti).
Il punctum, è invece l'aspetto emotivo, ove lo spettatore viene irrazionalmente colpito (punto) da un dettaglio particolare della foto.

Alcune frasi tratte dal libro:

…mi capitò sottomano una fotografia dell’ultimo fratello di Napoleone, Girolamo. In quel momento, con uno stupore che da allora non ho mai potuto ridurre, mi dissi:”Sto vedendo gli occhi che hanno visto l’imperatore”…

Andrè Kertèz, Il cagnolino, Paris 1928
"Non guarda nulla; trattiene dentro di sé il suo amore e la sua paura: ecco, lo Sguardo è questo". Roland Barthes

…ciò che la Fotografia riproduce all’infinito ha avuto luogo solo una volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai ripetersi esistenzialmente…

…Immaginariamente, la Fotografia (quella che io assumo) rappresenta quel particolarissimo momento in cui, a dire il vero, non sono né un oggetto né un soggetto, ma piuttosto un soggetto che si sente diventare oggetto: in quel momento io vivo una micro-esperienza della morte (della parentesi); io divento veramente spettro

Alexander Gardner, ritratto di Lewis Payne 1865
"è morto e sta per morire" Roland Barthes

…Foto: per quanto viva ci si sforzi d’immaginarla...la Foto è come un teatro primitivo, come un Quadro Vivente: la raffigurazione della faccia immobile e truccata sotto la quale noi vediamo i morti…

…la foto diventa “sorpresa” dal momento che non si sa perché sia stata fatta…

Koen Wessing, Nicaragua: L'esercito pattuglia le strade, 1979
"capii subito che l'avventura di quella foto era dovuta alla co-presenza di due elementi..." Roland Barthes

…In fondo, la Fotografia è sovversiva non quando spaventa, ma sconvolge o anche solo stigmatizza, ma quando è pensosa

…In latino “fotografia” potrebbe dirsi: “imago lucis opera expressa”; ossia immagine rivelata, “tirata fuori”, “allestita”, “spremuta” (come il succo d’un limone) dall’azione della luce…

Roland Barthes (Cherbourg 1915 – Parigi 1980)